Magnesio: sintomi di carenza
Una carenza di magnesio non si vede sempre subito. I segni iniziano spesso in modo diffuso (stanchezza, nervosismo), poi diventano più evidenti quando il deficit si installa. Il magnesio interviene in centinaia di reazioni enzimatiche; una mancanza può quindi toccare i muscoli, il sistema nervoso e il cuore.
Come una carenza di magnesio può manifestarsi quotidianamente
All'inizio, i sintomi sono discreti e non specifici. Si osserva frequentemente una stanchezza insolita, un calo di tolleranza allo stress, difficoltà di addormentamento o risvegli notturni. Queste manifestazioni, benché comuni ad altre situazioni, sono compatibili con un'insufficienza di apporti o perdite aumentate di magnesio, come ricorda la scheda di riferimento.
Un solo sintomo non permette di concludere. È l'associazione di diversi segni e il contesto (alimentazione povera di vegetali, consumo di alcol, trattamenti) che orientano verso una carenza.
Segni neuromuscolari e nervosi più frequenti da sorvegliare quotidianamente
- Crampi, spasmi, fascicolazioni (palpebre che tremano), parestesie.
- Irritabilità, ansia, difficoltà di concentrazione, sonno frammentato.
- Debolezza muscolare e sensazione di "gambe pesanti".
Questi segni riflettono l'ipereccitabilità neuromuscolare indotta da un calo del magnesio extracellulare. Nelle forme gravi, possono sopraggiungere tetania, convulsioni o confusione.
Sintomi cardiovascolari e metabolici in caso di deficit prolungato di magnesio
- Palpitazioni, disturbi del ritmo, a volte elevazione della pressione arteriosa.
- Ipokaliemia e ipocalcemia associate possibili per alterazione delle regolazioni elettrolitiche.
Il magnesio contribuisce alla stabilità elettrica miocardica; un deficit può favorire disturbi del ritmo, soprattutto nei soggetti a rischio o sotto farmaci pro‑aritmogeni.
Dolore toracico, malesseri, perdite di conoscenza, convulsioni, debolezza importante di un arto o difficoltà a parlare necessitano una presa in carico urgente.
Popolazioni a rischio di carenza e fattori che la favoriscono
Sono più esposti: apporti alimentari insufficienti, alcol cronico, disturbi digestivi con perdite (diarrea, malattie infiammatorie intestinali), diabete mal equilibrato, persone anziane, sportivi in periodo di carico, gravidanza. Certi farmaci aumentano le perdite (diuretici, aminoglicosidi) o riducono l'assorbimento (inibitori di pompa protonica).
Quando consultare e come confermare la diagnosi di carenza di magnesio
La diagnosi si basa prima sulla storia clinica e l'esame. L'analisi più comune è la magnesiemia sierica. Un valore normale non esclude un deficit tissutale, soprattutto se i segni e il contesto sono evocatori, caso discusso nella pagina ipomagnesiemia.
Il magnesio circolante riflette solo imperfettamente le scorte corporee. Il bilancio può includere la kaliemia, la calcemia e, in contesto specializzato, una magnesiuria delle 24 h.
Cosa fare dopo: alimentazione, integratori e precauzioni essenziali quotidianamente
- Rafforzare gli apporti alimentari: legumi, frutta a guscio, semi, cereali integrali, verdure verdi.
- Considerare, se necessario, una supplementazione prudente, idealmente frazionata, privilegiando forme ben tollerate.
- Assumere gli integratori con un pasto per limitare il fastidio digestivo; attenzione alle interazioni farmacologiche con certi antibiotici e ormoni tiroidei.
Tenete un diario semplice dei sintomi, dell'alimentazione e delle assunzioni di integratori per 2–3 settimane. Aiuta a oggettivare l'evoluzione e ad aggiustare la strategia con un professionista.
Principali segni da sorvegliare e contesto clinico più frequente
- Crampi e spasmi: ipereccitabilità neuromuscolare; spesso polpacci, mani, palpebre.
- Stanchezza persistente: alterazione del metabolismo energetico (ATP).
- Disturbi del sonno: addormentamento difficile, risvegli; contesto di stress.
- Parestesie: formicolii delle estremità; carenza prolungata.
- Palpitazioni: instabilità elettrica cardiaca; prudenza se trattamenti a rischio.
- Cefalee/emicranie: modulazione vascolare/nervosa; sonno povero, stress.




